lunedì 12 maggio 2014

Le "piccole operaie" degli inizi del 900

" Ci trovavo più facilmente, infatti, quelle donne del popolo, fiammiferaie, infilatrici di perle, lavoranti del vetro o del merletto, piccole operaie dai grandi scialli neri a frange."

Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 3

In questo passo del capitolo "Il soggiorno a Venezia" Marcel Proust descrive le principali occupazioni e i lavori delle donne del popolo, comunicando al lettore quelle che di fatto sono tra le più note attività manifatturiere della laguna di Venezia. Infatti vi è accenno alle perle e alla manipolazione del vetro: l'isola di Murano è nota internazionalmente come la "patria" della lavorazione (soprattutto artistica) del vetro.


Per quanto riguarda il "merletto" invece il riferimento è all'isola (o all'insieme di isole) di Burano, che ha una tradizione secolare nella creazione di merletti. 
Fonte della fotografia

Da notare il fatto che in chiusura del periodo Proust utilizzi il vocabolo "operaie", che richiama più l'idea di "fabbrica/industria" che "bottega artigianale". La lavorazione del vetro e del merletto sono due attività che fanno coesistere la componente manuale (per avere un prodotto di qualità più alta) e industriale (per soddisfare la domanda). A seconda della qualità desiderata esistono infatti pizzi, merletti e oggetti in vetro più o meno industriali che rispecchiano diverse fasce di prezzo.

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